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Lorenzo Coppola
clarinetto storico

Programma

Approfondire la conoscenza di uno stile musicale – nel caso del clarinetto antico quello tardo barocco e soprattutto quello classico – partendo dalle sonorità degli strumenti che quello stile hanno contribuito a formare, attraverso un percorso didattico che illustri contemporaneamente la prospettiva storica, i problemi tecnici e organologici, e l’interpretazione con criteri storici.

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Quel che propongo, attraverso lo studio del clarinetto antico, è un percorso di conoscenza di un sistema musicale attraverso le problematiche relative all’esecuzione delle opere che in quel sistema, da noi ormai lontano, hanno visto la luce. Inoltre, cio’ che personalmente più mi anima e che ritengo utile trasmettere, è l’interesse per una ricerca più ampia possibile sul fare musica.

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Dalla conoscenza organologica e acustica di uno strumento antico deriva una serie di acquisizioni riguardo intonazione, diapason e temperamento, oltre ad una estetica del fraseggio e del suono proprie allo stile in questione. 

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Ad esempio all’omogeneità della gamma di uno strumento non veniva generalmente dato un valore estetico assoluto. Anzi, i compositori facevano spesso un uso espressivo delle note più « sorde » dello strumento. 

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Né poteva essere altrimenti : il limite, accettato e sfruttato a fini espressivi, è spesso essenziale a chiarire l’intenzione dell’autore. 

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Dalla conoscenza delle fonti (trattati, metodi, epistolari, resoconti di concerti) derivano preziose informazioni circa i canoni stilistici allora operanti nello stile esecutivo. 

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Alla tradizionale idea dello strumento a fiato imitatore della voce umana, si aggiunge nel periodo classico la necessità di rendere particolarmente intellegibile l’articolazione del discorso musicale, sempre più modellato sull’esempio di quello parlato. La chiarezza dell’articolazione ad ogni livello del discorso (inciso, frase, periodo) diventa l’elemento indispensabile nell’interpretazione di un brano.

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Gli strumenti antichi consentono un’articolazione naturalmente chiara e leggera. Conoscerli  ed ascoltarli potrebbe essere peraltro un valido aiuto per chi volesse arricchire il proprio modo di fraseggiare  sullo strumento moderno.

Dettaglio

  • La storia degli strumenti ad ancia semplice dalle origini fino alla metà XIX secolo, inserita nel contesto storico e nella vita culturale dell’epoca.

  • Costruttori di strumenti, virtuosi e compositori : relazioni e reciproche influenze.

  • L’evoluzione tecnico-esecutiva (becchi e posizione dell’ancia, articolazione, numero delle chiavi, diteggiature) comparata anche a quella degli altri strumenti.

  • Autosufficienza nella cura e riparazione del proprio strumento

  • Tecnica : l’approccio alle ance semplici storiche, respirazione, imboccatura, flessibilità nel controllo dell’intonazione e dell’articolazione

  • Articolazione di labbro, gola , petto, diaframma, lingua

  • Diverse articolazioni di lingua

  • Notazione musicale delle diverse epoche : apprendere a decifrare e creare la propria edizione di un manoscritto.

  • Studio del repertorio: manoscritti, prime edizioni, reperibilità di testi affidabili

  • Analisi dei molteplici diapason (da chiesa, da camera, ecc.) e loro variazioni storiche e geografiche: ciò che lo strumento d’epoca può dirci in proposito.

  • Sistemi di intonazione: panorama storico dei temperamenti (pitagorico, mesotonico, sistemi « ben temperati », equabile), la serie degli armonici e l’intonazione naturale.

  • Lettura, analisi e comparazione delle fonti : metodi, trattati, repertorio, testimonianze storiche, articoli e saggi.

  • Approfondimento della notazione musicale del XVIII/XIX secolo attraverso l’analisi dei più significativi trattati : teoria musicale, abbellimenti, metrica, inegalité, articolazioni, agogiche, dinamiche, fraseggio.

  • Interpretazione : lo strumento originale come aiuto alla comprensione del testo musicale.

  • Dallo stile barocco allo stile classico: verso una drammaturgia musicale senza parole.

  • Analisi formale e armonica delle composizioni classiche

  • Analisi delle influenze reciproche fra stile, tecniche di esecuzione e evoluzione degli strumenti

  • Le scuole nazionali

  • Abbellimenti e ornamentazione in accordo con le esigenze formali dello stile in questione

  • Elaborazione di cadenze e eingänge

Biografia

Dal 1991 al 1995 è stato allievo di Eric Hoeprich nella classe di clarinetto storico del Conservatorio Reale dell’Aia in Olanda.

Ha collaborato con gruppi e musicisti specializzati nell’esecuzione di musica barocca e classica con strumenti originali, fra i quali : Les Arts Florissants (W. Christie),La Petite Bande(S. Kuijken), Orchestra del XVIII secolo (F. Brüggen), Freiburger Barockorchester (G. von der Goltz),La Grande Ecurieetla Chambredu Roy (J.C. Malgoire), Libera Classica (H. Suzuki), Bach Collegium Japan (M. Suzuki).

Svolge attività di musica da camera con gruppi quali : Kuijken Quartet (S. Kuijken), Ensemble Zefiro (A. Bernardini), Manon Quartett (A. Daskalakis), L’arte dell’arco (H.Suzuki), Quatuor Terpsycordes(G.Bottiglieri), Sergiu Luca (Context), Isabelle Faust.

Dal 2004 insegna clarinetto storico, musica da camera  presso la Escola Superior de Música de Catalunya a Barcellona. La sua esperienza conla Freiburger Barockorchester (orchestra senza direttore specializzata nel repertorio classico e primoromantico) lo ha portato ad essere spesso richiesto per partecipare a incontri di orchestre e gruppi da camera giovanili, dove condivide con gli studenti  codici e  strategie storiche per gestire prove e concerti senza direttore.

Ha inciso alcune opere significative del repertorio di Mozart con clarinetto (Serenate KV 375&388, Gran Partita KV 370a, Quintetto KV 581 per clarinetto e archi, Divertimenti KV 439b per tre corni di bassetto, Concerto KV622) in collaborazione con l’Ensemble Zefiro, Ensemble Philidor, Quartetto Kuijken, Freiburger Barockorchester per case discografiche quali : Harmonia Mundi, Callyope, Astrée-Auvidis, Challenge.

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